Nella medicina cinese, da cui originano molti principi adottati nella teoria e pratica dei massaggi orientali, sono riconosciuti gli effetti sul nostro corpo dell’energia universale, detta Qi, la quale anima e costituisce ogni essere vivente, e che nella medicina indiana diventa il Prana.
Nel nostro corpo, infatti, scorre continuamente dell’energia vitale, che attraversa l’organismo e i suoi organi tramite dei canali energetici ben definiti. È su questi che si deve agire per individuare o risolvere i piccoli e grandi disturbi della salute, che corrispondono a dei disturbi energetici.
I punti energetici nel massaggio orientale
Seguendo un corso di massaggio, la base del lavoro di manipolazione può essere improntata in modo differente, ovviamente, a seconda della tecnica seguita.
Se nei massaggi occidentali è fondamentale il richiamo alle tecniche di azione sui tessuti e la circolazione, nei massaggi orientali, i punti di riferimento non sono dati dall’apparato muscolo-scheletrico della nostra fisica e biologia, ma su una mappatura dei cosiddetti canali energetici.
I meridiani dell’energia Qi
Detti anche canali energetici, sono formati da una rete molto fitta di collegamenti tra parte destra e sinistra del corpo, in cui scorre l’energia vitale, il Qi.
Quando ci si immerge nel mondo della medicina tradizionale cinese e nelle sue derivazioni orientali, ci si deve immergere in una concezione del corpo differente, in cui le regole relative alla nostra esistenza sono dettate, come abbiamo visto, dalla presenza dell’energia vitale, o soffio vitale, presente nel nostro corpo.
Questa materia o sostanza che costituisce l’uomo e l’universo, ha la funzione di consentirne la vita contenendo l’energia, riscaldando, trasformandola e proteggendola dalle modificazioni esterne, tramite un lavoro “corretto” di regolamento del movimento energetico.
In tal caso, si gode di buona salute, nel momenti in cui i meridiani energetici sono attivi e il fluire non è ostacolato. I meridiano traggono origine negli organi o visceri del corpo umano, in profondità, comunicando con il sistema più superficiale di canalizzazione del Qi.
Un sistema definito come quello degli organi e visceri, degli Zang Fu, può ammalarsi tramite gli squilibri dei meridiani energetici, e può essere così curato agendo sui meridiani stessi, come i massaggi orientali prescrivono, parallelamente all’agopuntura e ad altre tecniche di guarigione.
I canali energetici
Spesso così tradotti in italiano, ricordano i canali di irrigazione della terra come fiumi, laghi, mari, fonti, etc., e sono simbolo di una circolazione continua di energia, come quella delle acque che portano la vita ai terreni che lambiscono.
Il flusso dell’energia, come quello dell’acqua, può variare a seconda dei momenti ma non deve mai fermarsi, essere eccessivo o scarso in misura da creare degli squilibri.
La ripartizione dell’energia è anche funzionale al trasporto nel corpo delle sostanze vitali che lo nutrono, dal sangue ai nutrienti del cibo.
Come fossero dei meridiani geografici, rappresentano una definizione nello spazio del nostro corpo, in un sistema definito di diffusione dell’energia fino ad ogni singola parte, suddividendo l’organismo in zone differenti. I canali “smistano” l’energia dei meridiani connettendo tutto il corpo, dai punti ordinati principali a quelli minori.
Collegano il centro alla periferia, il microcosmo dell’uomo al macrocosmo dell’universo, le regioni interne a quelle esterne, lo Yin e lo Yang che ci compongono.
La circolazione sanguigna, il sistema nervoso e quello endocrino, sono coinvolti in modo sostanziale nello scorrimento dell’energia lungo i meridiani, ma non è solo un fattore fisico. Anche la crescita spirituale viene coinvolta nella salute dei meridiani, e il lavoro che si può effettuare con i massaggi orientali è anche quello di apertura alle percezioni di meditazione e contatto col proprio microcosmo e con il macrocosmo.
I meridiani Yin e Yang: dove agire nei massaggi orientali
Yin e Yang sono principi opposti, complementari e inseparabili su cui si basa la medicina e la filosofia cinese. Tutto è composto da questi due principi e dalla loro unione: in natura nulla è solo Yin o Yang.
Lo Yin è un principio codificato come pesante, freddo e scuro, che caratterizza i meridiani con l’energia in salita.
Lo Yang è un principio leggero, caldo e luminoso, che caratterizza i meridiani con l’energia in discesa.
Abbiamo visto che i meridiani originano dalle viscere e dagli organi.
Nel primo caso, sono 6 i meridiani che prendono vita dai visceri, e sono i meridiani Yang. Nel secondo caso, originano dagli organi e sono i meridiani Yin.
Andranno a costituire i 12 meridiani principali – gli Yin sono contraddistinti dallo scopo di produrre l’energia Qi, regolarla e trasformarla, gli Yang presentano l’obiettivo di accogliere, assorbire e scomporre l’energia Qi, eliminando il superfluo.
- Meridiano del polmone – Yin – regola il sistema respiratorio – elemento metallo
- Meridiano dell’intestino crasso – Yang –regola le funzioni intestinali, trattiene o rilascia le emozioni – elemento metallo
- Meridiano del cuore – Yin – regola il sistema circolatorio – elemento fuoco
- Meridiano dell’intestino tenue – Yang – regola intestino e apparato uditivo – elemento
- Meridiano dello stomaco – Yang – regola la digestione – elemento terra
- Meridiano della milza – Yin – regola la qualità del sangue – elemento terra
- Meridiano della vescica – Yang – regola le funzioni urinarie e dell’utero – elemento acqua
- Meridiano del rene – Yin – regola i reni – elemento acqua
- Meridiano della vescica biliare – Yang – regola al produzione della bile – elemento legno
- Meridiano del fegato – Yin – regola il sistema sanguigno – elemento legno
- Meridiano del pericardio – Yin – regola le emozioni – elemento fuoco
- Meridiano del triplice riscaldatore – – Yang – trasporta i liquidi corporei – elemento fuoco
Sono presenti poi i meridiani straordinari e i meridiani collaterali, in numero di 8 per categoria.
I meridiani straordinari sono la base della vita nella sua struttura energetica, dei veri serbatoi di energia che riforniscono l’organismo, arrivando ad ogni cellula. Originano dal rene e si suddividono in meridiani vaso concezione e vaso governatore.
I primi sono ventrali e si sviluppano sotto la guida dell’energia Yin, garantiscono le sostanze nutritive tramite una circolazione adeguata; i secondi (vaso governatori), sono dorsali e sono legati alle energie Yang per consentire il controllo e il rifornimento di energia a tutti i meridiani Yang. Inoltre, quest’ultimi consentono l’apertura degli orifizi esterni, controllando i sensi.
Massaggi orientali e cura del Qi
Nel caso in cui avvenisse un’alterazione energetica, che sfocia in un disturbo patologico, si deve andare a stimolare un meridiano oppure un insieme di meridiani tramite dei massaggi curativi. L’effetto sarà quello di riequilibrare le energie, eliminando i sintomi che il meridiano può creare sugli organi o sui tessuti corrispondenti.
I massaggi orientali sono proprio dedicati ad un lavoro sui meridiani energetici a livello diagnostico e poi a livello curativo. I meridiani principali, svolgono un’azione di difesa dell’organismo dagli agenti patogeni, contrastando la penetrazione nel corpo di elementi che ne possono minare la salute, come freddo, vento, calore eccessivo, etc.
Per la cura tramite massaggio degli squilibri dei meridiani, è necessario tener conto della grande circolazione del Qi, che si muove partendo dai polmoni al mattino presto (circa le 3 di notte), per proseguire fino al fegato e poi ritornare ai polmoni.
Il movimento del Qi corrisponde poi ad un innalzamento dell’attività degli organi toccati dal flusso energetico, con picchi massimi e minimi, variazioni orarie e di intensità che danno delle importanti informazioni riguardo la patologie.
Esistono dei flussi energetici ben definiti e orari in cui insorgono dei sintomi, che possono portare ad agire su un meridiano piuttosto che su un altro.
Se un mal di testa insorge la notte, il momento di massima sensibilità è assodato e si può lavorare con i massaggi orientali dedicati a quel meridiano, per agire in senso curativo.