Il cortisolo è un ormone prodotto da delle ghiandole specifiche del nostro corpo, dette surrenali. Questo ormone spesso viene definito come ormone dello stress, che non è da intendere però solo come stress mentale o psicologico, ma anche stress fisico.
Il suo ruolo infatti è quello di aumentare la quantità di zuccheri circolanti nel sangue, favorendo le attività di maggior impegno per il corpo. Ciò fa capire che il suo intervento è presente anche durante l’attività fisica, soprattutto se svolta ad un certo livello di intensità. Vediamo meglio quali sono le sue funzioni e come può essere utile il cortisolo per chi si allena e vuole ottenere risultati soddisfacenti.
Le funzioni del cortisolo
Il cortisolo ha il ruolo di farci trovare sempre pronti ad affrontare le situazioni più pericolose o importanti della nostra vita quotidiana.
Aumenta lo stato di veglia, la capacità di concentrazione e l’energia. Lo fa facilitando la conversione della noradrenalina in adrenalina, che a sua volta ha un effetto attivante sul nostro organismo. In seguito a questa reazione, si registro diverse variazioni nel corpo:
- Aumenta la forza e la frequenza delle contrazioni cardiache;
- Aumenta la forza di contrazione muscolare;
- Mobilita le scorte energetiche immagazzinate, tra cui glicogeno muscolare ed epatico e il grasso corporeo;
- Aiuta a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue;
- In caso di costante stimolazione riduce le difese immunitarie esponendo l’organismo a maggiori possibilià di infezione o malattia. Questo è uno dei motivi per cui lo stress viene indicato come un fattore che potenzialmente può influenzare in modo negativo la nostra salute;
Come possiamo ben intuire quindi, il cortisolo non è un ormone che ci fa del male o che dobbiamo cercare di limitare e combattere. È essenziale avere una spinta di cortisolo quando il momento lo richiede, è fisiologico.
Cortisolo e ciclo biologico – circadiano
Ogni ormone prodotto dal nostro corpo, sia esso generato dal cervello, dal fegato, dalle surrenali o dalla tiroide, aumenta o riduce la propria quantità all’interno della circolazione sanguigna in rapporto a determinati stimoli, sia interni che esterni. Il cortisolo rispetta una fase molto precisa che ci fa ben capire anche quali sono i momenti migliori in cui sfruttare la sua presenza, e quelli in cui assecondare la necessità di recupero e riposo del corpo rispettando la sua riduzione circolante.
L’orario generalmente indicato come quello di picco massimo, detto anche acrofase, coincide con una fascia oraria che va dalle 5:00 alle 9:00 di mattina, mentre la fase in cui raggiunge il suo punto minimo si trova in una parentesi più ampia, generalmente inserita fra le 21:00 di sera e le 2:00 del mattino.
Perdita di peso e limiti alla crescita muscolare
Il concetto importante da capire se si vuole ottenere un buon risultato nell’allenamento del proprio corpo è che l’aspetto più controproducente del cortisolo si manifesta quando i suoi livelli sono alti cronicamente. Questo infatti fa scatenare delle risposte differenti:
- Aumenta direttamente la degradazione muscolare rendendo più lungo il recupero;
- Diminuisce l’assorbimento dei nutrienti da parte dei muscoli;
- Aumenta i livelli di miostatina, una molecola rilasciata dai muscoli che limita la crescita muscolare;
- Nel corso del tempo può diminuire i livelli di testosterone.
- Indebolisce inoltre il sistema immunitario rendendo meno preparato il nostro organismo ad agenti infettivi.
Il cortisolo è in grado di ridurre l’attività metabolica di tante aree del nostro organismo, per fare sì che davanti ad una situazione che richiede grande dispendio energetico ce ne sia una quantità necessaria e sufficiente a disposizione. Ciò se avviene rispettando il suo ciclo giornaliero, e cioè con picco massimo al mattino e calo graduale verso sera, non crea problemi. Se invece i suoi livelli permangono elevati per molto tempo anche oltre quello che la sua natura vorrebbe, per fattori psico-emotivi o fisici, inizia a creare un effetto catabolico sul corpo, favorendo quindi un “abbassamento” dell’attività metabolica di base e aumentando i depositi e le scorte energetiche. Tra cui il grasso corporeo.
Capiamo che risulta quindi essenziale la gestione dei recuperi sia durante la fase di allenamento, ma anche e soprattutto tra un training e l’altro. Inoltre al fine di mantenere stabile il suo rilascio mattutino e la sua riduzione serale, diventa ancora più importante il ruolo del sonno, che in tal caso andrebbe coniugato anche alle risposte fisiologiche in presenza o assenza della luce esterna o alle attività del nostro sistema gastro – intestinale, la cui attività non concilia il riposo. Tutti fattori che uno sportivo o un atleta di livello sicuramente considera e conosce, e di cui anche noi dobbiamo tener conto se volgiamo ottenere dei risultati nel lungo periodo sia sulla nostra forma fisica ma in generale anche sulla nostra salute.
Conclusioni
Analizzate le sue funzioni, i suoi ritmi, e compresi i meccanismi che ne alterano in modo negativo la sua attività, possiamo affermare che il cortisolo non è un ormone cattivo. È necessario per la sopravvivenza e anche per poter funzionare di fronte a dei comuni fattori di stress. Se diventa cronicamente elevato però, può essere un nemico per la forma ottimale del corpo e più in generale per la salute. Imparando a capire le sue azioni sul nostro organismo e capendo quando si attiva maggiormente, possiamo favorire ancora di più lo sviluppo della nostra massa muscolare o il nostro dimagrimento raggiungendo risultati migliori e più stabili nel tempo.