Il massaggiatore non è solo colui che pratica la tecnica del massaggio seguendo delle manualità precise, ma è anche colui che attraverso il tocco, il contatto, entra nella sfera più intima dell’altro. Il massaggiatore varca una dimensione di grande profondità, perché la pelle, le parti del corpo dell’altro, non sono solo organi e anatomia, ma hanno anche una dimensione simbolica molto profonda. La pelle, le braccia, le gambe, la testa, la colonna vertebrale etc… hanno un significato archetipico.
La parola archetipo deriva dal greco antico “ὰρχέτυπος” col significato di immagine: arché (originale) e típos (modello, marchio, esemplare).
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Archetipi e psicologia del massaggio
Venne utilizzata per la prima volta da Filone di Alessandria, poi da Dionigi di Alicarnasso e Luciano di Samosata. È possibile che derivi anche dalla parola άρχή (arché), con il senso di “principio” e “inizio”. Ad oggi questa parola a livello del contesto filosofico, vedi Platone, sta ad indicare il significato di forma preesistente e primitiva intesa come idea platonica.
Nel campo della psicologia, che spazia da Jung ad altri studiosi, l’archetipo ha valore di idee innate e predeterminate dell’inconscio umano. Può essere anche inteso come una forma di pensiero universale, che tutti hanno, carico di significato e significati sotto forma di simbolo o simboli. Il termine archetipo è anche usato per indicare un modello, un esemplare. L’organo carico di grandissimo significato con cui il massaggiatore viene a contatto quando inizia un trattamento è pelle.
Ma che cosa è la pelle? È l’organo più esterno dei vertebrati, negli uomini e nei mammiferi è la parte più estesa del corpo. Il compito dell’apparato tegumentario è quello di proteggere i tessuti sottostanti come ossa, muscoli e organi interni. Se la pelle di un adulto venisse stesa a terra, raggiungerebbe circa due metri quadrati, costituita da 3 strati (epidermide, derma e ipoderma) e rappresenta circa il 15% del nostro peso.
Archetipi e il valore della pelle
Ma quali sono le interpretazioni e significato simbolico della pelle? Barriera, fortificazione di frontiera, contatto, affettività e respirazione.
Qual è il suo compito sempre dal punto di vista psicologico? Protezione, formare un isolamento che può divenire una prigione per l’anima e per le emozioni, tocco, percezione, comunicazione, espressione, specchio del nostro mondo interiore spirituale e psichico.
La pelle è talmente importante che abbiamo anche dei modi dire che la coinvolgono e che esprimono significati profondi come ad esempio: “non stare nella pelle”, “pelle delicata”, “pelle dura”, “pellaccia”, “ rischiare la pelle”.
Ma la pelle può evocare ancora di più, può spaziare da immagini e stimolazioni mentali che passano dal tatto fino alla discriminazione razziale. Ha ispirato canoni di bellezza nell’arte, è legata anche all’erotismo, alla sensualità e alla seduzione, ha dato vita anche all’industria cosmetica. La pelle definisce il nostro confine dal mondo esterno, sottolinea l’interno e l’esterno dell’individuo, aiuta a definire la nostra identità.
Il termine pelle deriva dal latino pellis […] deriva dalla radice indoeuropea pel- nel senso di rivestimento. – Il libro dei simboli
Ci sono verbi legati alla pelle come “spellare” che può farci venire in mente il ginocchio sbucciato di un bimbo o cacciatori che spellavano gli animali per poi cibarsene. Altro significato da attribuire alla pelle può essere quello della trasformazione e rinnovamento, basti pensare ad alcune popolazioni che scuoiavano le loro vittime per indossarne la pelle, per sostituire la propria. Nell’immaginario popolare degli Inuit, invece, l’uomo poteva incontrare un animale che si spogliava della sua pelle mostrando sotto un altro essere umano, oppure un uomo che faceva lo stesso fino a rivelare un animale. Questo voleva dimostrare la fluidità della psiche e delle sue relazioni interne.
Il Massaggiatore e l’importanza della pelle
La pelle è generata dallo stesso foglietto embrionale da cui si forma il cervello, infatti essa è legata al sistema endocrino, vascolare, immunitario e nervoso. È sede del tatto, uno dei primi sensi che si attiva nei neonati e uno degli ultimi a scemare negli anziani. Consente agli essere umani di percepire attraverso pressione, temperatura e dolore. È una sorgente molto potente di stimoli sensoriali, tant’è vero che risulta importantissimo il contatto del cucciolo con il genitore per uno sviluppo sano ed armonioso, il tocco crea sicurezza, serenità e autosufficienza. Questo è stato anche confermato dall’esperimento di Harlow che utilizzò le scimmie Rhesus, una specie asiatica di macachi per verificare la teoria di Bowlby (psicologo, medico e psicanalista britannico che elaborò la teoria dell’attaccamento sottolineando l’importanza del legame madre e figlio e della realizzazione dei legami di affetto all’interno del contesto famigliare).
Tutto questo mette in evidenza come il toccare e l’essere toccati sia un bisogno umano emotivo importantissimo che va a coinvolgere la sfera psichica. Il contatto “pelle a pelle” è uno dei modi più importanti in cui può avvenire un incontro relazionale affettivo che può essere d’aiuto, sostegno, rilassamento, o semplicemente un riconoscimento, quando ci si saluta possiamo stringerci la mano e questo ci fa già capire molto dell’altro oppure ci si si abbraccia. Toccare è come ascoltare ed osservare con le mani, ed è un po’ quello che fa il massaggiatore quando fa un trattamento: rimane in ascolto con le parti più dolenti del ricevente per poter poi portare benessere al corpo. Spesso questo contatto “pelle a pelle” tra terapista/operatore e cliente/paziente amplifica l’esperienza affettiva del massaggio ed implica un coinvolgimento che porterà autenticita’ e positività, predisponendo il ricevente nei confronti del trattamento rendendo qualsiasi “terapia” più efficace. Oltre a lavorare sulla consapevolezza corporea i risultati psicologici di un massaggio sono tanti: riduzioni di tensioni e ansia, miglioramento del dialogo interiore, aumento della capacità di riflessione. La massoterapia dimostra quanto l’essere umano abbia bisogno del contatto fisico e di come, rilassando i muscoli, si produca una risposta psichica positiva riequilibrante per il sistema nervoso, allentando tensioni mentali ed emotive e decontraendo di conseguenza i muscoli bersaglio.
Per concludere possiamo dire che le proiezioni psichiche riguardanti la pelle hanno notevolmente influenzato la nostra percezione degli altri e di noi medesimi. Ciò che sentiamo a livello epidermico, di pelle, può sembrare molto superficiale, ma in realtà è molto più profondo ed importante di quanto non sembri.
FONTI :
Wikipedia
Psicologia dell’estetica (Dottor Giuseppe Polipo – Edizioni AIPE)
Il libro dei Simboli – Riflessione sulle immagine archetipiche – ed. Taschen