Depurazione e benessere. Sono gli obiettivi del massaggio ayurvedico Neerabhyangam, dedicato al linfodrenaggio delle tossine e scorie del nostro organismo, dall’antica tradizione indiana.
Neera, la linfa che scorre nel nostro corpo, deve essere infatti drenata, per evitare che dirotti verso altri tessuti, da quello della pelle ai grassi, creando ritenzione idrica, depositi di tossine e cellulite.
I vantaggi del linfodrenaggio ayurvedico
Il massaggio della linfa, che porta con sé tutti gli scarti delle nostre funzioni vitali, è una grande risorsa dell’Ayurveda per riattivare completamente la nostra circolazione linfatica, evitando accumuli negativi e ristagno di tossine.
Il sistema linfatico, infatti, lavora incessantemente per ripulire l’organismo dalle impurità, come fosse un filtro in grado di depurarlo. Seguendo questa metafora, ogni filtro che si rispetti va agevolato, per evitare che funzioni in modo errato. Per questo fin dall’antichità sono stati sviluppati metodi di linfodrenaggio, tramite massaggi specifici.
Nella tradizione del massaggio ayurvedico linfodrenante, o Neerabhyangam, dei movimenti lenti e costanti, forniscono la stimolazione alla linfa per raggiungere i luoghi di depurazione, le stazioni linfonodali in grado di depurare al meglio il corpo.
Questo trattamento dona anche nuova energia e vitalità al corpo, con una propensione a far circolare il prana o respiro, in tutto il corpo, eliminando i blocchi energetici.
Il sistema linfatico
Quello su cui si va ad agire con il linfodrenaggio ayurvedico è un sistema complesso, formato da una rete di vasi e tessuto linfatico, che fa parte del sistema immunitario del nostro corpo. L’impianto linfatico fa scorrere nei vasi a senso unico, la linfa dell’organismo, un liquido acquoso che dai vasi sanguigni trasuda e si accumula negli spazi del tessuto, tra le cellule. Chi consente alla linfa di circolare è il sistema muscolare, che la spinge verso diverse valvole fino ai linfonodi: inguine, ascelle, base del collo. E se non circola bene? Ecco il ristagno dei liquidi, che impedisce lo smaltimento linfatico e la produzione dei linfociti – una protezione contro i batteri e i virus!
La ritenzione della linfa, purtroppo, è frequente e possibile; per questo è fondamentale evitare che sosti in modo inadeguato tra i tessuti, provocando cellulite ed edemi. Agendo sulla muscolatura, veicolo primario, il massaggio Neerabhyangam permette di annullare l’eccesso dei fluidi densi di tossine.
Drenare i liquidi e riequilibrare il corpo
Il massaggio linfodrenante Ayurveda evita l’insorgere del Dosha Kapha in eccesso, ovvero l’energia tipica delle persone che sono ferme a livello sia fisico che mentale, paurose rispetto ai cambiamenti e poco attive, da ogni punto di vista. Avere una costituzione ayurvedica che presenta un Kapha sovrabbondante, necessita di un’attività fisica che la riequilibri, oltre ai massaggi linfodrenanti che possano eliminare il ristagno psico-fisico.
Un ottimo massaggio ayurvedico per bilanciare l’organismo evitando gli squilibri e gli eccessi, che può essere affiancato anche da altre accortezze che l’Ayurveda consiglia. A livello di zone su cui agire, il massaggio ayurvedico linfodrenante andrà effettuato sulle gambe, con l’uso di oli stimolanti della circolazione, come l’olio di senape.
Anche l’alimentazione dovrà coadiuvare il tutto, evitando cibi pesanti e sofisticati, amari o piccanti.
Tecniche e benefici del massaggio ayurvedico
Il massaggio Neerabhyangam linfodrenante presenta della manovre semplici da effettuare e un riscontro immediato dei risultati. I movimenti sono lenti, spiraliformi e concentrici, e toccano i vasi linfatici in modo delicato, essendo più fini dei vasi sanguigni.
Si sposta la linfa tramite la pressione delle dita, con una direzione che le mani imprimono verso le cosiddette stazioni della linfa, ovvero le ascelle, l’inguine, la base del collo. Spostano il liquido che si incanala tra derma e muscoli, facendolo fuoriuscire dal suo ristagno, per essere smaltito dall’organismo.
I benefici maggiori si evidenziano nel caso di ritenzione idrica e cellulite, dato che il metabolismo tornerà lavorare in modo corretto evitando la comparsa del gonfiore su glutei, addome o gambe, legato all’accumulo di liquido interstiziale nei tessuti.
Fin dalle prime sedute, si possono perdere circa 600 grammi di liquidi per massaggio, con grande sollievo degli arti, dell’organismo e una sensazione di forte ricarica energetica, leggerezza e buonumore – già perché nei trattamenti ayurvedici viene stimolata anche la produzione di endorfine!
Inoltre, questo trattamento di manipolazione, viene utilizzato anche per la cura delle impurità della pelle, come l’acne. Persino nei casi in cui si vuole smaltire l’assorbimento dell’anestesia da interventi chirurgici oppure l’assunzione di farmaci, il linfodrenaggio è consigliato.
Gli effetti del massaggio ayurvedico di questa tipologia, riguardano pure il rilassamento e la dolcezza energetica, fondamentale per chi pratica e riceve il trattamento ayurvedico.
È consigliato a tutti, persino alle donne in gravidanza, che però devono ricevere dei trattamenti mirati al loro stato.
Tra le controindicazioni, viene sconsigliato il massaggio linfodrenante solo nei casi di flebiti, insufficienza cardiaca, asma grave e tumori.
Massaggi linfodrenanti e anticellulite
Oltre alla sapienza ayurvedica, i massaggi di linfodrenaggio sono assai diffusi anche nella cultura del massaggio occidentale, per le loro proprietà anticellulite.
Rimuovono gonfiori, edemi e ritenzioni di liquidi in eccesso con manipolazioni che, abbiamo visto, utilizzano una tecnica che lavora sui vasi linfatici. Si definisce anche drenaggio linfatico manuale e viene utilizzata nei centri estetici di tradizione occidentale tramite la tecnica ideata da Emil Vodder negli anni Trenta.
Un sapere che dall’oriente è passato in occidente, tramite studi che derivavano invece da altre situazioni, non di squilibri energetici come per le dottrine ayurvediche, bensì da gonfiori dei linfonodi che, massaggiati, si riattivavano per purificare la linfa e riattivarne la circolazione.
Drenare per professione
Ogni massaggiatore che desideri avvicinarsi alle tecniche di linfodrenaggio ayurvedico, dovrà ben studiare il sistema linfatico, circolatorio, i principali linfonodi e le tecniche di drenaggio manuale, che interessano gli arti inferiori e superiori, l’addome, il viso e il collo, la schiena e la zona lombare.
Inoltre, fondamentali sono gli oli ayurvedici da utilizzare per questa tipologia di massaggio linfodrenante, consigliati tra i classici oli della tradizione Ayurveda e quelli più comunemente adoperati per combattere ritenzione idrica e cellulite come l’olio di ginepro, rosmarino, pompelmo e arancia, avocado, etc.